Monte Bonifato

Argomenti :
Turismo
Riserva naturale orientata al Bosco d'Alcamo
Indirizzo Via Monte Bonifato, 91011 Alcamo TP, Italia
Punti di contatto
Cap 91011
Modalità di accesso

Presenza di barriere architettoniche: scale

Modalità alternativa di accesso in caso di disabilità: non è presente una modalità alternativa di accesso al luogo

Ingresso gratuito

Giorni e orari di apertura

Contatta la struttura per conoscere gli orari.

Riserva naturale orientata al Bosco d'Alcamo Istituita nel 1984, gestita dalla Provincia Regionale di Trapani , oggi Libero Consorzio di Trapani, si sviluppa per una superficie di 280 ettari sulla sommità del monte Bonifato. La Riserva Naturale Orientata di Monte Bonifato presenta interesse scientifico ed elementi ambientali di insospettata bellezza. L'originaria vegetazione, costituita da una macchia sempreverde e da foreste di leccio, roverella e frassino, è quasi scomparsa a causa dei frequenti tagli operati dall'uomo e dai numerosi incendi. I declivi sono stati colonizzati dall'ampelodesma,  conosciuta come «ddisa», specie resistente al pascolo ed agli incendi che forma praterie lungo le pendici più erose insieme all'euforbia dendroide, la palma nana, il sommacco, la ginestra e la ferula. I ripetuti interventi di riforestazione hanno portato alla creazione di un fitto bosco costituito in prevalenza da Conifere ed attraverso programmi di graduale diradamento sarà possibile far ripartire la vegetazione originaria del sito. Il sottobosco è costituito da: rovo, pungitopo, edera, assenzio, prugnolo, biancospino, rosa canina e ginestra. Il Bosco, nonostante risulti da un'opera di riforestazione con specie di origine esotica, costituisce comunque un habitat di rilievo per le comunità di animali che ospita: parecchi fringillidi quali il verzellino e il verdone, rampichino e cinciallegra e tra i mammiferi il topo quercino. Ricca l'avifauna, nidificano: rapaci come la poiana, il gheppio, il falco pellegrino, il falco lanario, il barbagianni, la civetta, l'assiolo. La funtanazza A nord-ovest dell'abitato di Bonifato, nei pressi di una delle due sorgenti del monte, si trova il serbatoio per la raccolta delle acque provenienti dalla sorgente sovrastante, conosciuto come "La Funtanazza", edificio a pianta rettangolare (m.17x8), di epoca medioevale con una antica capienza di circa 1200 metri cubi; le mura erano spesse circa 2,20 metri e l'impermeabilità veniva assicurata da uno strato di impasto di cocciopesto e malta, si accedeva dal lato sud, come dimostrano i resti di una porta e le tracce di condutture. La vetta del monte Bonifato è stata abitata nei periodi pre-protostorico, arcaico, classico e medievale, testimonianza di un primitivo insediamento sono i resti di una necropoli con circa 50 tombe a "grotticella artificiale". Il villaggio medievale si trovava a nord-est del castello ed era circondato da poderose mura disposte a semicerchio. Il Bosco di Alcamo rappresenta un'area verde di notevole interesse sia per lo sviluppo e l'equilibrio raggiunti dalla vegetazione arborea che per la sua funzione storico/ culturale e ricreativa. E’ consigliabile visitare: il Castello dei Ventimiglia; la Porta Regina e ciò che resta della città fortificata di Bùnifat; le cisterne, le neviere; la necropoli; le costruzioni unicellulari; la Funtanazza (serbatoio pubblico medievale, uno dei pochi, se non l’unico, che si conserva ancora tutto sommato in buone condizioni). Le piante che hanno rivestito un ruolo importante nell’economia contadina: la Ferula (Ferula communis L.), usata per costruire sedie, sgabelli, tavolini etc; la DDisa o tagliamani (Ampelodesmos mauritanicus (Poiret) Dur. et Sch., che serviva per legare le viti nei vigneti o per fare corde e ceste; la Palma nana (Chamaerops humilis L.) per lavori di intreccio, scope e crine vegetale per riempire i materassi; il Sommacco siciliano (Rhus coriaria L.) per la concia delle pelli e in tintoria; il Frassino (Fraxinus ornus L.) per la produzione della manna; la mitica peonia e le piccole bellissime orchidee in primavera, Il comprensorio, infatti, ospita un numero considerevole di orchidee. E’ possibile inebriare i sensi con i forti odori delle numerose piante aromatiche: il Timo arbustivo (Thymus capitatus (L.) Hoffmanns & Link); la Ruta d’Aleppo (Ruta chalepensis L.); la Mentuccia (Menta pulegium L.); il Rosmarino (Rosmarinus officinalis L.); la Salvia triloba (Salvia triloba L.); l’Assenzio (Artemisia arborescens L.); l’Origano (Origanum vulgaris); etc.. ed è possibile scoprire sul terreno gli aculei della timida istrice; incontrare il coniglio selvatico, il riccio, la donnola, la volpe, il coloratissimo ramarro, il cardellino, il colombaccio, la ghiandaia, la tortora, il gheppio, il tordo, il merlo, il picchio rosso, il pettirosso, la poiana, la beccaccia e tanti piccoli uccelli che popolano il bosco. Considerato il "tetto della Sicilia occidentale", è sede della Riserva Naturale Orientata Bosco d'Alcamo. La vetta del Monte è stata abitata nei periodi pre-protostorico, arcaico, classico e medievale. Il Bosco infatti custodisce i resti di architetture medievali come la Funtanazza, le cisterne arabe, il Castello dei Ventimiglia e i ruderi del borgo fortificato di Bùnifat, già presenti ai tempi del Poeta Cielo D'Alcamo. Sulla cima si trova anche il Santuario della Madonna dell'Alto che, insieme al Santuario della Madonna dei Miracoli (Patrona della Città), segna una linea Mariana che dall'Alto Monte scende al Sacro Torrente nel quartiere di San Vito, posto a Nord nella parte più bassa della Città. Il Monte Bonifato domina la Città di Alcamo e il Golfo di Castellammare a nord, e un vasto territorio rurale dell'entroterra al sud. La Riserva Naturale Orientata Bosco d'Alcamo, istituita nel 1984, si sviluppa per una superficie di 280 ettari. La vegetazione è costituita da macchia mediterranea, lecci, roverelle e conifere. Nel sottobosco pungitopo, biancospino rosa canina, palma nana, ginestra e ferula. La cinciallegra, la poiana e il gheppio, insieme al falco pellegrino, al barbagianni e al topo quercino, popolano il Bosco. 

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