Descrizione
Edificato nel 1547, nel luogo in cui, nello stesso anno, fu ritrovata l’icona della Vergine in una cappelletta sotterranea, il santuario fu ristrutturato all’inizio del ‘700. L’interno, a navata unica, è decorato con gli stucchi di Nicolò Curti e le tele del pittore ottocentesco Giuseppe Patania. La chiesa è situata alla periferia del nucleo urbano, meta di pellegrinaggio nel mese di maggio in occasione della festa in onore di Maria Santissima. Secondo la tradizione, nel 1547 si verificò un evento miracoloso: due lavandaie, una cieca e una sorda, che si trovavano presso un ruscello, colpite dai sassi smossi dall’apparizione di un donna con un bambino, guarirono miracolosamente: il giorno dopo si rinvenne nei pressi un’immagine della Vergine. Don Ferdinando De Vega, castellano e capitano di giustizia di Alcamo, intorno alla metà del secolo XVI, fece erigere un santuario nel luogo miracoloso.Edificata nel 1547 per volontà di Pietro Tabone e per opera di Girolamo Vicchiuzzo, sorge nel vallone del Mulinaccio ai piedi di una parete dove sorgeva l'arco rustico denominato "la Cuba", ancora visibile. Di piccole dimensioni, è ad unica navata con pianta rettangolare e con una cappella centrale dietro l'altare. L'interno è abbellito con stucchi e marmi lavorati, con statue e tele di artisti poco noti, mentre all'esterno si presentano semplici decorazioni in stucco che ornano l'ingresso principale e la porta laterale. Rosoni di ottima fattura corrono lungo il cornicione. Pur essendo questi ornamenti semplici e di non grande valore artistico, rappresentano tuttavia una testimonianza artistica dell'architettura siciliana del XVI secolo. Sul prospetto principale si trovano alcune iscrizioni in latino.
Modalità d'accesso
Assenza di barriere architettoniche
Ingresso gratuito
Giorni e orari di apertura
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