Descrizione
Secondo appuntamento autunnale della rassegna Intrecci Narrativi, curata dall’Associazione per l’Arte, con il patrocinio del Comune.
Anna Mallamo, vincitore del premio Mondello come migliore opera italiana, “Col buio me la vedo io”, Einaudi editore.
Il libro
Reggio Calabria, primi anni Ottanta, la sedicenne Lucia Carbone, studentessa del liceo classico, sequestra un compagno di scuola e lo imprigiona nello scantinato della casa della nonna morta da pochi mesi. Lucia ha un cognome - Carbone - che spegne il suo nome, «come il nero e la luce, come la rabbia e l'amore». Del resto, ogni cosa sembra presentarsi doppia ai suoi occhi: maschile e femminile, ad esempio, o corpo e mente. E, soprattutto, il mondo di sopra, quello che abita ogni giorno con la sua famiglia, e il mondo di sotto: la buia cantina in cui ha rinchiuso Rosario dopo averlo rapito. In questo libro magnetico tutto è imprevedibile, perché tutto matura nell'immaginario di un'autrice che ha molto da dire e un modo originalissimo per farlo.
Col buio me la vedo io è un romanzo che costruisce un universo a poco a poco, con forza, coerenza e una fantasia sbalorditiva, ed è un libro sulla giustizia e sul Sud lontanissimo da tutti i clichés: quando usa il dialetto (sempre con parsimonia) non è per un effetto di colore ma per cercare a tentoni l’unico senso possibile. Perché il dialetto si può usare «per schermare o per chiarire, è la lingua dei grandi, funziona in tutti e due i modi»
L’Autrice
Anna Mallamo, strettese, ovvero calabrese di Reggio emigrata a Messina e in continuo andirivieni sullo Stretto, è giornalista, dirige le pagine di Cultura e spettacoli della «Gazzetta del Sud» e gestisce un blog sull'«Huffington Post». Per «l'Unità» ha tenuto una rubrica settimanale che raccontava le gesta semiserie, ma profondamente politiche, di un condominio di anziane donne calabresi.
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Ultimo aggiornamento: 5 novembre 2025, 17:54